ARTETERAPIA E’ DISEGNARE DALL’INTIMO

“L’arte terapia chiede di esplorare la propria esperienza interna – sentimenti, percezioni, immaginazione – e di darle espressione attraverso il linguaggio non verbale dell’arte. Le immagini possono infatti aiutarci a capire chi siamo”

Cathy A. Malchiodi

Cos’è l’arteterapia?


L’arteterapia è un insieme di modalità che permettono e facilitano la costruzione di una relazione mediata dall’attività artistica e creativa. Lo scopo dell’arteterapia è rimettere in moto quei processi espressivi che permettono la crescita personale e che favoriscono il processo di ricontattare e sviluppare le proprie risorse e potenzialità.

Disegno, pittura, scultura e altre manifestazioni artistiche sono forme di comunicazione importanti ed efficaci, e nel corso dei secoli, le culture sono state definite e comprese attraverso l’arte che hanno prodotto. Oltre che a permettere di tracciare lo sviluppo della storia umana, l’arte ha incarnato anche le nostre idee, sentimenti, sogni e aspirazioni. Essa registra e trasmette una vasta gamma di emozioni. In tal senso è sempre stata uno strumento per capire, dare un senso e chiarire le esperienze interiori senza fare uso di parole.

L’arte può servire come decorazione o essere esposta in un museo, ma ha anche atri scopi legati alla comprensione di sé, alla ricerca di significato, alla crescita personale, allo sviluppo del potenziale e alla guarigione. Molti di noi hanno perso contatto con queste finalità e vedono nell’arte solo invenzione e ornamento.

Quindi, Arte non per l’arte.

L’arteterapia è nata appunto dall’idea che le immagini artistiche possano aiutarci a capire chi siamo, a esprimere sentimenti e idee impossibili da comunicare a parole, ad arricchire la vita attraverso l’espressione di sé. È ormai accettata e ampiamente riconosciuto come valido metodo di trattamento e come veicolo per la presa di coscienza, il cambiamento emotivo e la crescita personale.
Pur avendo sperimentato qualche risorsa terapeutica dell’attività artistica, forse è più difficile cogliere un nesso preciso fra arte e terapia: a seconda dell’opinione personale, considerate l’arte qualcosa di decorativo, nuovo e divertente, come l’insieme di dipinti e sculture che si trovano nei musei e nelle gallerie, oppure solo come gioco di bambini, un hobby o una distrazione. Sebbene talvolta non sia facile definirla, probabilmente tutti possiamo convenire che l’arte arricchisce la nostra esistenza, pur non conoscendo fino in fondo tutti i modi in cui può farlo.

Chi incontra per la prima volta ha spesso idee confuse sul termine stesso di ‘arteterapia’. Coniato per indicare l’uso terapeutico dell’espressione artistica, dà spesso luogo a equivoci.
Per capire davvero in cosa consiste è necessaria quindi un’esperienza diretta. L’arteterapia è un processo dinamico, che richiede la partecipazione diretta al proprio trattamento, nel caso specifico mediante la produzione artistica.
La stessa combinazione delle due parole ‘arte’ e ‘terapia’ può dar luogo a confusione. Sostanzialmente l’arteterapia è il connubio di due discipline, l’arte e la psicologia. Nella sua definizione e delimitazione intervengono, tra gli altri, aspetti delle arti visive, del processo creativo, dello sviluppo umano, del comportamento, della personalità e della salute mentale. L’arteterapia coinvolge tutte queste discipline, perciò rende difficile capirla di primo acchito. Esistono tante definizioni dell’arteterapia e idee che hanno dato forma al settore, distinguendo questa particolare terapia dagli altri metodi usati per favorire il benessere e la salute psichica.

Arteterapia è disegnare dall’intimo.

Si tratta di una buona definizione di partenza, che aiuta a distinguere questo uso dell’arte da tutti gli altri. A uno sguardo superficiale una seduta di arteterapia può sembrare una lezione di disegno, di pittura, ma gli obiettivi e gli intenti sono diversi. Di solito la richiesta è quella di rappresentare ciò che si vede e di lavorare per renderlo con le giuste proporzioni, colori e chiaroscuro, insistendo soprattutto sulla perizia tecnica.
L’arteterapia chiede di esplorare la propria esperienza interna: sentimenti, percezioni, immaginazione. Può comportare l’apprendimento di certe tecniche, ma l’accento è posto sullo sviluppo e l’espressione di immagini che affiorano da dentro, non su ciò che si vede nel mondo esterno.
La parola greca ‘therapéia’ significa tra le altre cose ‘prestare attenzione’, un’accezione che sottolinea il senso profondo dell’arteterapia da due punti di vista. Anzitutto, c’è lo specialista che segue il soggetto mentre produce il suo lavoro. La sua guida è la chiave del processo terapeutico, in quanto l’attenzione e il sostegno assicurato da tale rapporto sono indispensabili per indirizzare l’esperienza artistica e aiutare l’individuo a scoprirvi un significato.
Il secondo aspetto importante è l’attenzione che l’individuo concentra sulla propria attività, per dare un senso al prodotto artistico, cioè trovare una storia, una descrizione o un significato che lo definiscono. Poche forme di terapia dipendono, come questa, dalla partecipazione attiva del soggetto. (*)

“L’arte può essere definita utilizzata – come la mappa esteriorizzata del nostro sé interiore

Peter London, ‘No More Secondhand Art’

(*) Cathy A. Malchiodi, ‘Arteterapia – L’arte che cura’